Ritorno in Sicilia…tre anni dopo
Dopo anni difficili e, speriamo, irripetibili dentro e fuori la scuola, finalmente il ritorno alla normalità. Una normalità ufficializzata dalla possibilità di riprendere i tanto agognati viaggi d’istruzione. Un momento in cui la didattica non ha sicuramente un ruolo secondario, come molti malpensanti sostengono: si tratta solo di una didattica diversa, non circoscritta alle pareti di una stanza troppo spesso arida per giovani di ogni tempo e di ogni luogo.
Meta scelta dai Consigli di Classe delle quarte liceali e della quarta B dell’ITE di Porto Sant’Elpidio la Sicilia, terra meravigliosamente eclettica e dal fascino indiscusso. A conquistare studenti e docenti accompagnatori è stato il fascino di Catania, città natale di Giovanni Verga; le bellezze del parco archeologico di Siracusa e del Duomo di Ortigia, splendida isoletta, esemplare unico di bellezza grazie alla commistione tra stile greco e barocco; Noto, conquista di Normanni ed Aragonesi, simbolo del Barocco, definita da Leonardo Sciascia lo scenario ideale della commedia; Modica, città gioiello incastonata tra le rocce iblee, famosa per il suo cioccolato lavorato a freddo. A seguire passaggio a Ragusa e, dulcis in fundo, Taormina, situata nei pressi del Monte Etna, famosa per il suo teatro greco-romano, una meta importante del Grand Tour settecentesco, la città che incantò Goethe e che lui stesso definì il più grande capolavoro dell’arte e della natura.
A magnificare i luoghi l’allegria dei ragazzi, il loro modo “leggero” di guardare il mondo, solo in apparenza superficiale. E questo perché ascoltano e ricordano, lo fanno a modo loro, con i loro tempi, a passi lenti, magari con poche ore di sonno in corpo ma sempre con un animus capace di vedere e riconoscere la bellezza.