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Il fascino dell’intercultura a scuola: la cultura senegalese affascina l’alberghiero di Sant’Elpidio a Mare 

Il giorno 5 febbraio 2025 la classe 2B Indirizzo Enogastronomia dell'IISS “Carlo Urbani” di Sant'Elpidio a Mare ha avuto l'occasione di entrare in contatto con il cuore pulsante della cultura senegalese, conoscendo più da vicino la mamma di uno studente frequentante la suddetta classe.

Gli studenti hanno conosciuto la Signora Khady M. che, con calma e solleticando la curiosità dei ragazzi, ha introdotto alcuni aspetti principali della cultura senegalese. Restando in linea con l'indirizzo scolastico frequentato dai ragazzi, ha infatti presentato pietanze etniche tipiche del Senegal, sia nelle aree costiere, sia nelle aree più interne.

Il Professore Davide Franceschelli, che ha coadiuvato l'incontro tra i docenti per tracciare una pista verso un'educazione di carattere interculturale, ha svolto la funzione di mediatore e facilitatore dei contenuti didattici proposti dalla Signora Khady, contenuti resi accessibili attraverso l'uso della LIM.

Attraverso una lezione semplice e ricca di spunti gli studenti hanno avuto modo di dibattere e fare numerose domande in merito alla cultura culinaria dello stato del Senegal, mettendo l'accento sulle principali materie prime che si possono trovare nei piatti più conosciuti e sulla loro reperibilità nel territorio africano; tutto ciò osservando preparazioni e modi di mangiare propri dei popoli africani, come ad esempio mangiare a terra con le mani da un unico grande piatto da condividere insieme.

Molte curiosità sono state rivolte all'aspetto religioso e al vestiario tipico delle popolazioni locali, che mantengono usi e costumi propri delle realtà cittadine anche lontane dalla capitale senegalese Dakar.

Attraverso domande stimolo e il racconto di storie di carattere autobiografico, la signora ha guidato gli studenti nel creare un clima di vicinanza ad una cultura percepita come distante.

La cultura ha tanti occhi e tanti strumenti ed è compito della scuola mostrarli ai ragazzi nella loro interezza e complessità, affinché proprio i nostri giovani possano guardare al mondo non in modo sterile, ma cercando di dare ad esso anche una forma.